"Testimonianze dalle periferie del mondo"
L'esperienza del Volontariato e della Solidarietà degli studenti dell'Università Cattolica
coinvolti nel Charity Work Program
Prof. Roberto Cauda - Università Cattolica, Roma
L'esperienza del volontariato ha un valore profondo per chiunque l'abbia praticato per periodi più o meno lunghi, e quando a donare se tessi, le proprie competenze e il proprio tempo sono giovani studenti l'eco di quel momento rimarrà impresso non solo nel loro bagaglio personale ma anche in quello professionale, che sarà arricchito dalle emozioni, dallo scambio di sguardi e di sorrisi con chi vive realtà difficili e disagiate, che li porterà ad affrontare il loro lavoro futuro con uno stato d'animo aperto ai bisogni degli altri. E sono proprio le emozioni che hanno vissuto i giovani studenti dell'Università Cattolica di Milano e di Roma che sono state raccolte nel libro "Testimonianze dalle periferie del mondo", pubblicato da Vita e Pensiero un compendio di racconti e riflessioni nato dai sei anni del "Charity Work Program", progetto nato con il sostegno del Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale e l'Istituto Toniolo che ha permesso a tanti giovani di partire per l'Africa, per l'India, per l'Afghanistan o per il Sud America ed andare a portare lì le loro conoscenze - sono studenti di medicina, di economia, di giurisprudenza, di psicologia, lettere e filosofia... - ma soprattutto il loro entusiasmo, la loro voglia di dedicare energie e forze alla realizzazione di piccoli grandi opere, come la costruzione di due pozzi, o la cura di bambini in ospedali poco attrezzati. Parole toccanti e sincere sono racchiuse in questo prezioso libro che ci ricorda come confrontarsi con le realtà difficili delle periferie del mondo possa essere uno sprone a dedicarsi agli altri con anche nello svolgimento quotidiano del proprio lavoro, come testimoniano le voci dei tanti studenti di medicina che, una volta terminati gli studi, saranno in grado di ascoltare non solo i sintomi dei loro pazienti ma anche i loro bisogni psicologici, bagaglio prezioso per qualunque giovane medico che inizi il suo percorso. E per parlare di questa esperienza straordinaria abbiamo incontrato il Prof. Roberto Cauda, Professore Ordinario di Malattie Infettive all'università Cattolica di Roma e Responsabile della Struttura Complessa di Malattie Infettive al Policlinico Agostino Gemelli di Roma, ma in questo caso soprattutto Direttore del Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale, che ha raccolto e selezionato le testimonianze dei ragazzi e che ci racconta come nasce il progetto, l'importanza della solidarietà, l'emozione di aver visto nascere il Charity Work Program e le speranze per il futuro.
E tra le tante bellissime testimonianze degli studenti dell'Università Cattolica eccone alcune selezionate per voi: "Sono stati proprio i bimbi la lezione più bella che abbiamo appreso: quelli stessi che vedevamo divertirsi al mattino e abbiamo scoperto essere coinvolti in situazioni familiari disastrose o in drammatiche violenze come lo spaccio o la prostituzione, ci hanno insegnato che nonostante tutte le difficoltà bisogna trovare il coraggio di sorridere, ricordando che la gioia vera non sta nelle cose che possediamo ma nelle piccole cose della vita" (Vanessa Aidoo, Facoltà di Giurisprudenza, sede di Milano) "In queste esperienze si impara come i poveri diano molto più di ciò che noi possiamo dare loro. Pur lottando giorno per giorno per il loro sostentamento, essi riescono ad essere forti e continuano a serbare dentro di loro un inesauribile lume di speranza" (Simone Tagliapietra, Facoltà di Scienze Politiche, Sede di Milano) "In Sri Lanka la gente sa perfettamente cosa sia la felicità, l'ha fatta propria e fa di essa il caposaldo della propria vita, conferendo ad ogni piccolo gesto un senso, gioendo per ciascuno di essi. E' proprio questo che mi ha insegnato questo viaggio, a gioire per tutto ciò che la vita ti offre giorno per giorno: per un sorriso, per una tazza di thè, per un abbraccio, per un augurio, per un grazie." (Federica de Gregorio, Facoltà di Psicologia, Sede di Milano) "Ho imparato, dai bambini con cui spesso, nel pomeriggio, mi intrattenevo, a condividere quel gran dono che è in ognuno di noi e che ci portiamo dentro sin dalla nascita, quell'amore che non esaurisce mai, perchè si ricarica dell'amore altrui e che è bello poter condividere con chi ci è vicino per riceverne dell'altro. A contatto coi medici del Benedict Medical Centre ho sperimentato che guardare negli occhi una persona ammalata e regalarle un sorriso o pochi attimi di attenzione può essere molto più utile di qualunque farmaco o sterile prestazione medica e può arricchirci più di ogni altra lezione o libro." (Francesco Leo, Facoltà di Medicina, Sede di Roma) |
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