Esordi Psicotici negli adolescenti L'origine bio psico sociale del disturbo ei fattori scatenanti - Quali micro segnali si possono cogliere negli anni precedenti L'importanza di un intervento tempestivo con i farmaci quando necessario e la terapia cognitivo-comportamentale Il ruolo della famiglia e della scuola per una crescita serena del ragazzo Prof. Paolo Curatolo, Policlinico Tor Vergata, Roma
Un esordio psicotico in un adolescente, una diagnosi di schizofrenia, un percorso che si prospetta difficile e che richiede una gestione attenta con modelli terapeutici e assistenziali personalizzati, fatti in alcuni casi di farmaci dedicati - soprattutto nella prima fase in cui può essere presente agitazione e scollamento dalla realtà - ma soprattutto di un intervento cognitivo comportamentale per restituire al ragazzo - la psicosi colpisce in prevalenza il sesso maschile - la sua identità di personalità. Ma come riconoscere i segni precoci, che possono precedere anche di anni l'evento acuto? E quali strategie mettere in campo per un intervento tempestivo che eviti un crescendo di sintomi? Lo abbiamo chiesto al Prof. Paolo Curatolo, Direttore dell'Unità di Neuropsichiatria del Policlinico Tor Vergata di Roma che ci ha spiegato come oggi sia ben noto che la psicosi ha una origine bio psico sociale, quindi una combinazione di fattori genetici con fattori epigenetici (fattori ambientali, tossici, autoimmuni), una vulnerabilità biologica su cui si innesta un trauma o un evento stressante (una delusione amorosa, un lutto in famiglia, un episodio di bullismo...) che può far scompensare la strutturazione di personalità dell'adolescente, come pure un trigger può essere l'uso di sostanze in un ragazzo già predisposto. Negli anni che precedono l'adolescenza - l'insorgenza del disturbo psicotico è solitamente fra i 15 e i 30 anni - è però possibile cogliere dei segnali, come una certa irritabilità con scatti di rabbia, una riduzione del tono dell'umore con perdita della motivazione e decadimento del rendimento scolastico, un ritiro sociale... Questi sintomi "negativi" spesso sono seguiti da sintomi "positivi", quindi una dispercezione della realtà fino ad arrivare ad allucinazioni visive o auditive...
Cliccare su 1080p per vedere il Video in Full HD Cliccare sul rettangolo in basso a destra per lo Schermo Intero
L'importanza di non sottovalutare le prime avvisaglie del disturbo psicotico è legata chiaramente alla possibilità di non far evolvere i sintomi in crisi conclamate - e questo può avvenire con una psicoeducazione e un training ai genitori per aiutare il figlio a ricostruire la rete affettiva e sociale del ragazzo che si è isolato - ma anche per evitare che la progressione sintomatologica e clinica corrisponda anche a delle alterazioni cerebrali identificabili oggi con le neuro immagini. La situazione di emergenza va gestita con un approccio integrato di psicofarmacoterapia per ricostruire il rapporto del ragazzo con la realtà, e successivamente la terapia cognitiva è importante per un potenziamento cognitivo dal momento che le alterazioni biologiche cerebrali possono comportare alcune piccole disabilità che se trascurate tendono a peggiorare, mentre una psicoterapia che coinvolga la famiglia tutta è fondamentale per far sì che il cammino di crescita dei ragazzi sia il più sereno possibile e preveda un percorso scolastico e sociale il più possibile progettuale e di relazione con i coetanei.